MAL DI TESTA CRONICO, COME RISOLVERLO



MAL DI TESTA CRONICO, COME RISOLVERLO DEFINITIVAMENTE
Il mal di testa è una delle condizioni di dolore spesso più fastidiose che ci si trova a affrontare durante il corso della vita. Ne esistono di numerose tipologie: cefalea tensiva con irrigidimento dei muscoli cervicali (stress, ansia, postura errata o cattiva masticazione); emicrania con o senza aura (le cui cause non sono del tutto note); cefalea a grappolo con dolore molto violento che riguarda la fronte e gli occhi (le cause non sono conosciute) e molti altri quadri non facilmente catalogabili.
Spesso la cura è solo sintomatica, e ci si trova a assumere antidolorifici molto forti non privi di effetti collaterali.

Se proviamo a cambiare il punto di vista e utilizziamo il metro di indagine della Medicina Cinese, le cause che portano a dolore intenso a livello del capo diventano chiarissime, e addirittura facili da eradicare.
Analizziamo insieme i diversi quadri di cefalea, considerando i sintomi generali. Concentratevi sui sintomi e cercate di ritrovarvi in una o più descrizioni, in modo tale da poter comprendere la causa profonda del vostro tipo di dolore.

1.       CEFALEA OCCASIONALE DA ATTACCO DI VENTO FREDDO: i sintomi insorgono in seguito all’esposizione a vento/freddo. Localizzazione del dolore varia: frontale, occipitale, temporale, globale con irradiazione verso la regione cervico-dorsale. E’ accompagnata da sensazione di contrattura, timore del vento e del freddo, sensazione di febbre, assenza di sete, raffreddore.
E’ la classica cefalea da aria condizionata. In questo caso una bella borsa dell’acqua calda o cuscino di semi caldo sulla zona cervicale può aiutare molto a lenire i sintomi.

2.       CEFALEA OCCASIONALE DA ATTACCO DI VENTO CALORE: dolore importante in genere a tutto il capo, occhi rossi, secchezza delle fauci, sete con desiderio di bere, febbre, stipsi con feci secche, urine scarse e odorose.
Cefalea da colpo di calore. In questo caso bisogna raffreddarsi (una bella doccia fresca), alimentazione fresca e leggera (frutta e verdura), non aggiungere altre fonti di calore (come ad esempio il caffè e il fumo) e idratarsi bene.

3.       CEFALEA DA RISALITA DEL FUOCO DI FEGATO: spesso legata a ipertensione, ma non sempre. Cefalea violenta e pulsante specie alle tempie o al vertice, con sensazione di testa che scoppia. Gli altri sintomi correlati sono: irritabilità e scoppi d’ira, acufeni, sordità, vertigini, viso e occhi rossi che bruciano, sete, bocca amara, insonnia, sonno agitato da incubi, stitichezza, urine scarse e scure, desiderio di bere bevande fredde, epistassi. Ci possono essere anche segni correlati allo stomaco come nausea, vomito e reflusso.
E’ quella che noi in genere chiamiamo emicrania. In questo caso può essere utile rivedere la propria alimentazione, riducendo gli alimenti riscaldanti come carni, affettati, caffè, fumo, cotture in forno e brasati e lavorare sul livello di tensione e di stress che sicuramente rappresenta la base del problema.
4.       CEFALEA DA FUGA DELLO YANG DI FEGATO: anche questa può essere accompagnata da ipertensione. E’ una delle cause più frequenti di quella che noi chiamiamo emicrania, con sintomi molto simili al quadro precedente ma accompagnati da forti segni di deficit. In questo caso lo Yang fugge in alto per un deficit sottostante che non riesce a trattenerlo. La persona si sente molto stanca e a volte esaurita, con sensazione di calore ai palmi delle mani, ai piedi e al torace. Il rossore al viso spesso è limitato ai solo zigomi. In questo caso bisogna valutare l’entità del deficit, che può riguardare il sangue o il rene. Potrebbe essere utile aggiungere alghe nella propria alimentazione per tonificare lo Yin carente.

5.       CEFALEA DA DEFICIT DI RENE: dolore difficile da localizzare percepito dentro la testa, acufeni, vertigini, fosfeni, amnesia, lombalgia, leucorrea, spermatorrea, polluzione notturna, sensazione di freddo agli arti. In questo caso bisogna tonificare il rene, riposandosi, alimentandosi in modo corretto (fagioli, fagioli neri, alghe) ponendo del caldo sulla zona lombare se dolore e freddo.

6.       CEFALEA DA DEFICIT DI SANGUE: è la più frequente nelle donne, soprattutto in concomitanza o alla fine del ciclo, a causa della perdita di sangue mensile. Il dolore è sordo e diffuso, con vertigini che insorgono gradualmente, insonnia soprattutto nella fase di addormentamento, carnagione pallida e spenta, stanchezza, debolezza muscolare, unghie fragili e secche, capelli secchi e deboli, depressione, sensazione di mancanza di scopi nella vita. I questo caso bisogna nutrire il sangue con barbabietola rossa, pinoli, sesamo, tofu, soia gialla, radicchio rosso, spinaci e RIPOSARSI, soprattutto durante il ciclo.

7.       CEFALEA DA ACCUMULO DI CATARRI/UMIDITA’: accompagnata da sensazione di confusione mentale, anoressia, nausea e vomito, vertigini, feci molli, stanchezza importante, senso di pienezza al torace e all’addome. In questo caso la lingua appare con una patina spessa, grassa e biancastra. L’umidità si accumula perché la milza è in deficit e incapace di trasformarla. Una delle cose da fare subito è togliere latte, latticini e dolci, comprese le farine bianche e raffinate. Spesso le persone che soffrono di questo tipo di cefalea sono sovrappeso o riferiscono un aumento di peso.

8.       CEFALEA DA STASI DI QI DI FEGATO: è quella che noi comunemente chiamiamo muscolo tensiva. Gli altri sintomi correlati sono: gonfiore al torace e addome che varia con l’umore, sbalzi di umore, irritabilità, depressione con mancanza di scopi, sospiri, nodo in gola con difficoltà a deglutire, mestruo irregolare e doloroso, gonfiore al seno. In questi casi può essere utile assumere della curcuma alimentare aggiungendola ai piatti e fare delle belle passeggiate nel verde che migliorano lo scorrimento del Qi di fegato.

Questi sono i quadri più diffusi, che si possono mescolare tra loro a seconda della condizione energetica della persona. Una valutazione da uno specialista di Medicina Cinese può aiutare a chiarire il quadro di ciascuno per impostare la terapia corretta. Ovviamente più il problema è cronico, più ci vorrà tempo e pazienza per risolverlo, ma ne vale sempre la pena per ridurre o evitare antidolorifici e antinfiammatori.

Per quanto riguarda l’aiuto che la natura sempre ci offre sotto forma di piante officinali, possiamo nominare le seguenti:
-          PARTENIO TINTURA MADRE: per tutte le cefalee. Rimedio sintomatico. No se gravidanza, allattamento o terapia con anticoagulanti. Se ne possono assumere 20 gocce all’ora o ogni due ore fino a un massimo di 120 gocce (in poca acqua).
-          PEONIA TINTURA MADRE: cefalea esplosiva da salita di Fuoco di Fegato o dello Yang di Fegato.  Di solito il quadro è complicato da gastrite e/o ipertensione.
-          ESCOLZIA TINTURA MADRE: utile per la cefalea muscolo tensiva e vasomotoria, in soggetti ansiosi e con dissonnie.
-          MELLISSA TINTURA MADRE: cefalea vasomotoria con nausea e vomito. Si usa per quadri importanti.
-          VALERIANA OFFICINALIS TINTURA MADRE: cefalea muscolo tensiva e a grappolo, spesso da contrazione muscolare o irritazione del trigemino.
-          LAVANDA TINTURA MADRE: cefalea vasomotoria, oppure in fase di riduzione dei farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
-          PASSIFLORA TINTURA MADRE: cefalea accompagnata da ansia, palpitazioni e chiusura in se stessi. Ha un’azione blanda e delicata.
-          IPERICO OLEOLITO: da massaggiare sulla zona dolente. Azione blanda.

Anche in questo caso, rivolgersi a un professionista aiuta a individuare quale rimedio è maggiormente indicato per il singolo quadro specifico.


E infine i miei tanto amati rimedi della nonna:

Impacchi di sale o aceto sulla fronte. Un chilo di sale grosso in un sacchetto di plastica nel congelatore finché non sarà ben freddo. Si applica poi sulla fronte. Si possono usare anche le proprietà dell’aceto: bagnare una pezzuola in una soluzione metà acqua e metà aceto e metterla sulla fronte.
Suffumigi con aceto e rosmarino contro il dolore. Un altro sistema semplice è quello di inserire nel vaporizzatore una miscela di acqua e aceto bianco.  In alternativa un vecchio rimedio tradizionale consiste nel fare suffumigi con aceto al rosmarino. Questo aceto per la salute si prepara con 50 g di polvere di rosmarino mescolati in mezzo litro di aceto bianco. Si pone il composto in una bottiglia chiusa e si lascia a macerare per tre settimane. Per fare i suffumigi si metti un cucchiaio di questo preparato di aceto al rosmarino in una tazza d’acqua bollente e poi si respirano i vapori che ne scaturiscono (hanno maggior beneficio le cefalee legate al fegato).

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